domenica 21 agosto 2011

A casa mia

Casa mia si trova al primo piano di una bella corte, la classica corte milanese un po' sgarrupata ma unica, con le porte verdi e l'intonaco bianco. Le porte sono quelle di una volta. Portoncino di legno e seconda porta a vetri, a doppia anta. Tra una e l'altra c'è uno zerbino e il porta ombrelli.
Ha una cucina all'ingresso, e proprio a sinistra della porta di entrata un armadio a muro che io uso come dispensa.
Di fronte c'è il soggiorno, con una portafinestra che dà su una ringhiera. Su questa ringhiera ci sono sempre dei fiori. La mattina, prima di fare colazione la apro per far entrare dell'aria fresca, mi affaccio e inizio a sentire i suoni della città che si sveglia.
In  casa mia ci sono libri ovunque. Sono sparsi in giro ad aspettare che qualcuno li apra e inizi a leggerli. Non ci sono regole, qualche riga di qua, qualche riga di là.
Il bagno è molto vecchio, la casa è dei primi del novecento e ancora non è stata ristrutturata. Non c'è la doccia ma una vecchia vasca di ghisa. Quando sono molto stanca la riempio, mi ci tuffo e aspetto che il tempo passi. Aspetto che si raggrinziscano le dita, che l'acqua inizia ad intiempidirsi, poi esco avvolta in un asciugamano enorme, metto su un the e vado a sdraiarmi, profumata e felice.
Durante la settimana la sveglia suona alle sei, ma il sabato e la domenica no. La sveglia viene dimenticata e seguo solo gli orari del mio bioritmo. Capita che mi svegli alle sette e mezza come a mezzogiorno.
A casa mia non ci sono orari, mangio quando ho fame, dormo quando ho sonno. Anche lavare i piatti è un piacere in casa mia. Perché il lavandino è sotto la finestra ed entra sempre una bella luce. Non ho la lavastoviglie, ma non mi interessa. Lavo, sciaquo ed asciugo, lasciando andare i pensieri e mi sento sempre molto zen.
Mangio solitamente in circa due ore. Preparo, mi siedo comoda e mangio come fossi al ristorante, una portata poi l'altra senza fretta.
Mi vizio molto. Compro pesce fresco, capesante, buon vino.
Casa mia è sempre aperta per chi vuole venirmi a trovare. Alcune sere sono sola con la mia lana, altre circondata da amici. Sono queste le sere che preferisco. Ho sempre birra fresca in frigo e qualche cosina per uno spuntino veloce, e i miei amici lo sanno. Ci sediamo in soggiorno a ridere e a chiacchierare fino a notte fonda. L'aperitivo si trasforma in cena, la cena in dopocena. Se hanno bevuto troppo o non hanno voglia di tornare a casa, sanno che c'è sempre posto per loro.
Quando non so cosa fare preparo un dolce, o il pane. Mi piace usare il mio forno.
Quando sono sola mi piazzo sul divano a sferruzzare, nello stereo musica, o un audiolibro e rimando tutti i pensieri a dopo. Un dopo che è sempre molto generico, cinque minuti un'ora, due giorni... dipende. Siedo a sferruzzare, faccio una tisana, quando sono stanca lascio tutto dov'è, senza preoccuparmi di dover mettere in ordine. Poi vado a dormire.
Il sabato esco a camminare, vado al mercato a comprare frutta, verdura, pesce, torno e pulisco. Qualche sabato pulisco benissimo ogni angolo, perché mi viene la frenesia e non smetto fino a che non brilla tutto. Finché non è tutto in ordine, anche la mia testa. Poi soddisfatta mi preparo da mangiare. A volte invece faccio lo stretto indispensabile perché non è giornata. Quando sono a casa ogni tanto fingo di essere alle terme e allora mi coccolo con bagni, maschere, creme e cremine. A volte  le cose belle sono più a portata di quello che potrebbero sembrare.
Non ho il telefono fisso, però ho un piccolo balcone, pieno di piante, con un tavolino per la colazione. Ho sempre vassoi e tovagliette coloratissime.
Come me vivono un cane e un gatto che mi fanno compagnia e mi amano.
Non ci sono urla in casa mia, solo tanta serenità. E' bella casa mia, mi fa sentire felice, non sono solo muri, è il mio modo di essere, il mio modo di vivere la vita.

Presto o tardi sarà davvero così, finiranno le urla, finiranno i sensi di colpa, le imposizioni, finirà l'aver timore di dire una parola di troppo, quella che farà scoppiare il casino che è scoppiato, per esempio, stasera. Non avrò bisogno di scappare per ritrovare il mio equilibrio, perché il mio equilibrio starà tra quelle quattro mura.
E allora potrò finalmente riposare.
Quando succederà siete tutte invitate.

9 commenti:

  1. Che bello questo post...sembrava di essere lì con te affaciata al balcone ad annusare i fiori in attesa di bere una birra fresca.
    Ti dirò io adoro le case di ringhiera.
    Buona serata...che qui a milano è purtroppo caldissima.
    ciao Leti

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  2. La tua casa è bella dentro proprio come te!
    m.

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  3. Tesoro, ti mando un bacio ed un abbraccio fortissimissimo...

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  4. ti ho trovata per caso e ti leggo sempre... non so perchè ti sento molto vicina per tante cose. Anche io abito a Milano ma è solo la prima delle cose che non ti rende un'estranea. Un abbraccio e grazie. Benedetta.

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  5. All'età di 16 anni ho cominciato a desiderare forte di andare a vivere da sola, per avere uno spazio mio, dove stare con me stessa e decidere della mia vita. Ma non ci sono mai riuscita e poi la vita, fortunatamente, ha preso una piega diversa e ora siamo in cinque in un appartamento...
    Leggendo mi è sembrato di tornare indietro nel tempo, per questo ti ringrazio e ti auguro di cuore di farcela, di riuscire a realizzare il tuo sogno!
    Un abbraccio
    Elena

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  6. :-( io mi ero illusa che fosse davvero così... mi ci vedevo tanto... ti auguro veramente di raggiungere quello che desideri. Io l'ho fatto ( più o meno ), anche se mi dispiace non aver raggiunto l'altra parte di me stessa, quella di moglie e mamma...

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  7. Una vera bellezza. Ti auguro di riuscirci il prima possibile e poi magari vengo a trovarti e ti porto una crostata ed un pacchetto di tè

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  8. mi ero immersa talmente nel tuo racconto che credevo fosse vero....auguri perchè lo diventi

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  9. sto aspettando la stessa cosa....o almeno di sciegliere con chi stare, anche se la casa non è mia...per non vedere più musi lunghi, per non sentire più gridare, per poter sorridere a casa come sorrido fuori...chissà se ce la farò mai....
    un abbraccio a te, sperando nella realizzazione del sogno. Mchiara

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