domenica 17 luglio 2011

Sbarcare il lunario

"A cavallo dei trent'anni, vissi un periodo in cui tutto quello che toccavo si trasformava in fallimento. [...] Non sto parlando di penurie occasionali, o di periodiche tirate di chinghia, ma di una mancanza di denaro continua, oppressiva, soffocante, che mi avvelenava lo spirito generando una condizione di panico senza fine. Pag.1"
Io ultimamente prendo solo libri in biblioteca. Adoro andare nella biblioteca del natal paesello. Perché è una biblioteca bella, appena restaurata da una cascina, con ampie vetrate al piano terra che si affacciano su una corte da un lato e su un piccolo giardino privato dall'altro. D'estate in quel giardino puoi andarci a leggere, circondata solo da erba e verde. E forse sembrerà poco, ma nell'era della cementizzazione selvaggia, nel mezzo dell'hinterland milanese, dove non si distingue dalla fine di una città e l'inizio di un'altra, avere a disposizione del verde a volte è proprio quello che ci vuole. Sei un po' triste, vai in biblioteca, prendi un libro, ti siedi nell'erba e inizi a farti portare via. E per un po' lasci a terra le preoccupazioni, i problemi, i grattacapi, i pensieri.


 Ho un metodo scientifico per scegliere i libri da portare a casa. Gironzolo prendendo coste a caso fino a che non vengo ispirata da un titolo o da una copertina (i bibliofili sono ancora vivi?). Quando questo accade semplicemente lo adotto per un mese.
Di questo libro mi ha colpito soprattutto il titolo. Sarà la congiunzione astrale, sarà la situazione sociopolitica, sarà che ho scelto un lavoro che all'inizio fa sudare ma non certo guadagnare, sarà che son sempre lì a fare fogli di calcolo excel per vedere cosa posso e cosa non posso comprare, ma  non avrei potuto mai lasciare un libro dal titolo: "Sbarcare il lunario - cronaca di un iniziale fallimento".
E' proprio il mio libro. E' proprio il mio libro di questo periodo.
Paul Auster (l'autore) racconta dei suoi trent'anni fatti di mancanza cronica di denaro e della corsa per arrivare sano e salvo alla fine del mese. Insomma racconta del suo (iniziale) insuccesso come scrittore. E lo fa con la sua solita ironia, con la gioia di chi riguarda indietro. Per me è stato, da subito, un libro consolatorio.
Se anche voi lottate con me (e con la maggioranza degli italiani) per arrivare a fine mese, fateci un pensierino. Oltre alla breve cronaca della sua vita da precario della scrittura Paul Auster ci presenta una piccola antologia di testi scritti in gioventù.  E non sono niente male.

"Leggevo come se il mio cervello avesse preso fuoco, come se fosse in gioco la mia stessa sopravvivenza. Un'opera portava a un'altra opera, un pensiero sfociava in un altro pensiero, e da un mese all'altro cambiavo opinione su tutto" p.29

More about Sbarcare il lunario

Sbarcare il lunario
Cronaca di un iniziale fallimento

Di Paul Auster, M. Bocchiola (Traduttore)
ed. Einaudi

3 commenti:

  1. Non conoscevo questo libro di Auster! Prendo nota. Grazie. Sulla situazione economica personale e del paese sorvolo, altrimenti mi arrabbio.

    RispondiElimina
  2. No, i bibliofili non sono morti! O perlomeno... siamo in due!
    Anche io adoro letteralmente andare a prendere libri in biblioteca... e siccome alla fine del mese ci arrivo ma devo comunque starci attenta, negli ultimi tre anni sono sempre lì.

    L'ultima coincidenza è che anche io scelgo i libri come fai tu: solo che me ne porto a casa almeno cinque alla volta, perché ho paura di non ricordarmi più di prenderli la volta successiva. Ciò fa in modo che io sia la cliente migliore della mia biblioteca: un multa più o meno ogni mese!

    RispondiElimina
  3. Ehi , un momento, ci sono anch'io! Adoro andare in biblioteca...ed è un ottimo sistema per risparmiare. Mi annoterò questo titolo.

    RispondiElimina