domenica 14 febbraio 2010

Colazione da Feltrinelli

L'ho sempre detto, e lo ribadisco. La Feltrinelli per me è come Tiffany per Haudry Hepburn. E' il primo posto dove sento di dover andare quando mi sento triste, o sola. O entrambe le cose come nel caso della mattina di ieri. Entrare in libreria mi da un senso di leggerezza e allegria, un eccitazione pulsante.
Faccio un gradino apro la porta e già sto meglio. Perché so che qualsiasi cosa succeda la Feltrinelli è sempre lì che mi aspetta, popolata dal popolo della libreria, ragazzi in piedi a sentire un cd prima di comprarlo, signori che sbirciano le ultime uscite, sciure al caffè che se la spettegolano di chissà chi e soprattutto loro. I miei beneamati libri. Distese interminabili di libri di tutti i generi, ordinati per autore, per genere o per editore, libri scontati, libri appena usciti, libri dimenticati, libri riscoperti. Dopo anni ancora adesso quando vago per le pedane sento di doverli mettere in ordine, girati uno in un senso uno in un altro con la copertina dell'ultimo dritta per chi legge. Come facevo tanti anni fa nella "mia" Feltrinelli. Quando uno dice la deformazione professionale.
Capita a volte che io abbia tempo, come nel caso di ieri, con la casa da traslocare colonizzata dai padroni di casa, e allora prendo un libro e mi siedo. E finalmente posso cominciare a volare, come solo i libri sanno farti fare. Potrei passarci un giorno intero.
L'apoteosi del piacere poi è comprare, ma ieri mi sono superata, comprando un libro che non sapevo neppure fosse uscito, capirete la mia distrazione. Il nuovo libro di Gianni Biondillo. Per chi di voi non lo conoscesse Gianni Biondillo è un architetto-scrittore. Ha catturato il mio cuore ambientando i suoi gialli a Quarto Oggiaro, la mia Milano periferica, quella attaccata attaccata al paesello natale, Novate Milanese. La Milano che volente o nolente diventa anche un po' tua anche se sei cento metri più in là del cartello e quindi sei già una provinciale.
Da allora l'ho sempre seguito, fino a "metropoli per principianti", un saggio molto ironico sulle città e sull'architettura. D'altronde il primo capitolo si intitola "non fate studiare architettura ai vostri figli".
Insomma, io questo signore lo amo perché ama Milano più di me, la studia e la spiega facile e ironica e non ho proprio potuto resistere quando ho visto "Tangenziali". Il nostro insieme a Michele Monina si fanno il giro della "tangenziale" di Milano, a piedi, creando una mappa dell'urbe partendo dai non luoghi per eccellenza, i luoghi di risulta, tanto per fare un po' la fighetta.



Nel frattempo il trasloco è finito, lo sferruzzo continua e il mio collo è diventato nuovamente un gomitolo perché proprio non riusciva a piacermi. Ma prima questa volta gli ho fatto una foto ricordo, sempre con il mio fedele libro sullo sfondo.



Buona domenica sera a tutte.
Ciami

8 commenti:

  1. Come ti capisco... il mio spazio personalissimo sono anche per me, le librerie... in particolare la nuova lovat, mi ci ritrovo benissimo... e gli spazi che saccheggio sono, chiaramente, i manuali di hobbistica ma non disdegno i fumetti, i romanzi (preferibilmente di vampiri) e (ahem...) i libri per bambini... argh...

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  2. evviva...un'altra cosa in comune...che bella la "nostra" rete!io adoro i libri, mi ci immergo dentro e sarei capace di stare in una libreria ore ed ore...ricorderai che uno dei miei primi post parlava proprio di un rilassantissimo pomeriggio alla feltrinelli di palermo a sferruzzare, niente di meglio!poi bello sorseggiare una cioccolata davanti ad un libro, in qualche angolo della libreria, mentre fuori è tutto grigio e piove...

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  3. Condivido pienamente il tuo amore per la Feltri, io in generale adoro le librerie, e devo dire che preferico il vecchio stile Feltrinelli (ancora presente nella mia città) ai nuovi megastore, ma la feltri è sempre la feltri, e tanto per darti il polso di quanto sia contagioso quato amore per i libri che mio figlio, 7 anni, entrando alla Feltri per l'ennesima volta mi ha detto :"mamma, dopo Legoland questo è il posto più bello che ci sia!"

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  4. Come non darti ragione, se potessi mi ci accamperei anche di notte con una torcia e un sacco a pelo. Adesso mi hai messo su una gran curiosità riguardo Biondillo, la prossima volta che andrò in spedizione, saprò già da dove iniziare.
    Buon lunedì!

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  5. eh quanto adoro la feltrinelli, ma le montagne di libri in genere. Ancor prima di leggere una sola pagina, hanno già il potere di farti sentire leggera.. un bacio grande! :*
    ps: la tua recensione mi ha incuriosita.. i libri parlano un po' tutti di città, volente o nolente, perchè le storie dell'uomo non possono prescinderne, ma quando la città è la propria sembra non poter fare a meno di leggere, come a me accade per Montesano, Starnone, Saviano.. a presto!

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  6. anch'io anch'io..
    adoro leggere, in casa nn so più dove mettere quelli che compro e le librerie sono il mio paradiso.
    tralasciando le bibblioteche che sono, economiche!!!
    da feltrinelli nn ci sono mai andata, ma devessere proprio un sogno!!?
    anch'io stò lavorando a maglia ed è tutto un fare e disfare!!!
    la primavera???
    gra

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  7. Feltrinelli, distese di libri... in questo siamo proprio uguali!!!
    Un baciotto!

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  8. Devo commentare per forza dopo avere visto l'ultima foto: anche tu lavori in tondo come me, con il rovescio verso l'esterno!
    Grande... è difficilissimo spiegare alla gente che non lavoro tutto a rovescio, ma semplicemente lavoro sul ferro di sopra, che per me è la cosa più naturale e normale del mondo, perchè mai dovrei voler lavorare su quello di sotto?! :-p

    Alice (Miss Piggott)

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