mercoledì 19 settembre 2012

Naufragar mi è dolce in questo mar (di parole)

Domani devo fare una breve presentazione davanti ad un piccolo gruppo di persone. Fondamentalmente niente di trascendentale, ma parlare in pubblico mi agita. Mi sembra di non trovare abbastanza parole. Con la scrittura non ho nessun tipo di problema, quando si passa al discorso, è tutto un altro paio di maniche.
E' sempre stato così fin dall'università, soprattutto nei giorni precedenti.

Ne prendo atto e vado avanti. Ma oggi mi sono sentita particolarmente frustrata. Insomma, in fondo è la mia presentazione della mia azienda, nella mia lingua madre. Non dovrei trovare difficoltà no?

Eppure.

Stasera, leggendo Murakami mi sono imbattuta in una frase che mi ha reso più serena; sapere che anche un genio come lui abbia qualche problema a cercare le parole quando si tratta di fare un discorso a braccio mi consola un pochino (con l'unica differenza che se la stessa cosa la facessi in inglese io probabilmente emetterei solo due suoni: well e ehmmm). Ed è per questo che adoro leggere. Chissà perché nei libri trovo sempre qualcosa che mi farà affrontare meglio quello che deve venire.

"Quando sono in Giappone non ho quasi mai occasione di parlare in pubblico. non tengo conferenze. Invece in inglese ne ho già fatte tante, e anche in futuro, se mi verrà chiesto, penso di accettare. Parrà strano ma di fronte ad un uditorio mi viene più facile esprimermi nel mio inglese poco scorrevole che nella mia lingua madre. Forse è perché quando voglio faer un discorso coerente in giapponese, provo la sensazione di affogare in un oceano di parole. La scelta è illimitata, le possibilità infinite.[..] Di conseguenza ogni volta che mi rivolgo ad un vasto pubblico mi perdo nel mare troppo pescoso del vocabolario, con un forte senso di frustrazione." 
Haruki Murakami, l'arte di correre.

4 commenti:

  1. E' la stessa cosa che succede a me. Mi viene il panico, soprattutto prima... ho paura di non trovare le parole, di non dire tutto quello che vorrei, di essere troppo prolissa ... insomma, panico brutto. Ma poi pian piano passa, sarà l'età...

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  2. Ricordati che sei la massima esperta sull'argomento...in bocca al lupo

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  3. conosco la sensazione... però dicci come è andata!

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