martedì 21 dicembre 2010

Uno scialle per avvolgerli

Ho passato la mia infanzia tra chiesa e oratorio. La mia infanzia, la mia fanciullezza, la mia adolescenza e la mia giovinezza. Sempre lì. A suonare in chiesa la domenica, a preparare le feste, a pulire per terra, a giocare con gli amici, a animare il Grest, in campeggio con gli altri a scarpinare per fare una messa a 2000 metri, alle pendici di un ghiacciaio.
Nel frattempo ho aperto gli occhi. Ho visto le coltellate che vengono tirate in quell'ambiente, ho iniziato a staccarmi sempre più.
Se ti stacchi da un posto del genere, sei fuori.
Se preferisci fare altro sei fuori.
Se inizi a capire le incongruenze dell'istituzione chiesa, sei fuori.
Se inizi ad alzare la testa, a fare domande, sei fuori.

Questa è la mia esperienza con la chiesa italiana. Un'esperienza in cui ho vissuto l'importanza del gruppo come aggregazione, la gioia di stare con gli altri, la condivisione. E poi l'abbandono, le critiche, le cattiverie gratuite.


A quasi trent'anni ormai sono una laica convinta. La chiesa l'ho abbandonata tempo fa, quando ho iniziato a dubitare di troppe cose. Preservativi, aborto, castità, eutanasia. Troppo lontana da me la visione ufficiale. 
Dubito ergo sum, sì. Ma i dubbi sono antitetici alla Fede, che è basata proprio sulla credenza cieca. La mia razionalità ha vinto.

Ma ho la fortuna di vivere con un credente con la C maiuscola. Uno che si fa in quattro per tutti, che vive l'appartenenza a Dio e alla sua chiesa come una missione. Condividere ciò che ha, passare il tempo libero alleviando per quanto possibile i dolori altrui. Questa persona è mio padre.
Mio padre dalla pensione e poi dalla morte di mia madre vive anche per gli altri. Mio padre è catechista, porta la comunione agli infermi e fa parte dell'UNITALSI, che si occupa di portare gli ammalati ai santuari nazionali e internazionali. Due volte l'anno va a Lourdes, col treno, scarica barelle, porta carrozzine, accarezza chi ha bisogno, parla con chi non ha nessuno. Poi va a Caravaggio, a Crea, a Loreto. Insomma gira qua e là per i vari santuari, ma non aspetta il miracolo, vive la sua vita come se lo fosse.
 
Questo scialle è andato in donazione a loro. A tutti quelli che, come mio padre, non hanno paura di donarsi agli altri. Il mio fiocco di neve, per quanto semplice, ha fatto qualcosa di utile anche per loro. Anche se io sono la loro antitesi. Perché è troppo facile confrontarsi solo con chi la pensa come noi.


Larch by Tinks and Frogs Rue

Spero possano essercene tanti altri nella mia vita, perché comunque la si pensi, che in cielo ci siano solo nuvole o chissà quale Dio, fare per gli altri è comunque
qualcosa che salva prima te.

18 commenti:

  1. ciao ciami,ti do del tu poiche' e' tanto che ti leggo in silenzio che mi sembra di conoscerti...questo post,insieme a quello in cui raccontavi della perdita della tua mamma,mi hanno fatto emozionare tanto,forse perche' condivido molte cose che hai scritto e hai sentito in quei momenti tragici...anche la mia mamma e' stata molto male,ma per fortuna ha vinto la sua battaglia ed ora insieme a mio padre hanno scelto di aiutare chi ha bisogno,nel loro piccolo.io invece,pur abitando ad un metro da una chiesa,nn riesco a superare i torti,"le cattiverie gratuite,subite per essermi a suo tempo staccata da quell'ambiente",come te...,frequentato per tanti anni.so che loro nn condividono la mia scelta,ma nn potevo continuare a fingere con me stessa quando dentro di me sapevo che quel credo nn era cio' in cui credevo io...
    penso che la chiesa debba dire grazie a gente come i nostri genitori,sono loro i veri cristiani,che si danno senza aspettarsi nulla,se nn un sorriso...
    scusa il papiro,e complimenti per tutto cio' che fai...

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  2. ho letto il tuo blog molto razionale dove condivido quasi tutte le tue idee, voglio dire: mi unisco alla lettera per Bersani anche se sono una nonna,per la chiesa hai ragione,ma a parte qualcuno come tuo padre che fa come tantissimi atei che fanno volontariato senza alcun fine per se. Purtroppo ho trovato persone caritatevoli nella chiesa che fanno tanto per vanagloria , e si capiscono perchè esibiscono il loro fare . Quello che nella chiesa non va e il sentirsi superiori i solo detentori della verità, l'ostentazione la voracità, la chiesa non vive più di carità ma di lusso e tanti credenti se ne vanno.Io sono rimastata credente in Dio ma lontana dalla chiesa terrena, non manifesto il mio credo , e non giudico le altrui scelte.

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  3. Sei una persona speciale e unica:) E le tue parole lo confermano:)

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  4. Un'analisi lucida e a mio parere molto vicina alla realtà, non posso che essere d'accordo con te! A volte ci penso e mi dispiace pensare che tante forze "umane" (nel vero senso della parola) si chiudano in un isolamento assoluto tenendo fuori chi "dubita".

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  5. Ti seguo da tanto, in silenzio. Tante volte ho pensato di lasciare un commento perchè condivido molto di quello che dici.
    Oggi mi sono decisa: ti stimo. Molto.
    Un abbraccio

    Giuliana

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  6. Cara Ciami,
    come capisco quello che dici!
    Anche io sono stata come te, anzi, un po' lo sono ancora: giusto l'altro ieri ho fatto il concerto di Natale con il coretto della chiesa.
    Però niente mi toglie dalla testa tante idee scomode per una praticante: non si può continuare a dire a "no" a tutto: no all'aborto e ovviamente no alla contraccezione se non come la intendiamo noi, e via discorrendo.
    E quello che ancora d più mi fa arrabbiare è il sacerdozio solo maschile giustificato con un "ci sono ragioni teologiche ben precise". Va bene, ci sono ragioni teologiche ben precise. Ma come la mettiamo con il potere? Perchè cari i miei pretonzoli, voi potete arrivare ad avere un potere che qualunque suora si sogna. Quindi non fatemi ridere.

    Però penso anche una cosa: penso che di credenti come me, pieni di dubbi ma fermi nelle loro convinzioni, ce ne siano a migliaia. Chissà che forse non serviranno a rendere un po' più dinamica e giusta questa Chiesa paludata.

    Buon Natale, di cuore!

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  7. cara ciami, proprio ieri ho avuto l'ennesima conferma di quanto la chiesa e i suoi rapporti siano estremamente finti. sono stata redarguita e richiamata all'ordine dal parroco durante le prove del coro al quale vado perché mi piace cantare e perché facciamo cose belle e concerti e poi la messa di natale e di pasqua. ciò gli fa credere di potersi permettere di dire cosa noi dobbiamo fare nel nostro tempo, quando andare in chiesa, se quando ci andiamo dobbiamo essere sempre puntualissimi e oltre a ciò dobbiamo sempre cantare e animare la messa.sei cantore anche fuori dal coro.bah.io canto quando mi pare e piace e vado in chiesa se ci voglio andare.vabbè ma questa è un'altra storia.non condivido lo sfarzo, il falso moralismo di tutti quei bigottoni e ignoranti che spesso frequentano la chiesa.parlo di quella del mio paese ma credo che come questa ce ne siano tante altre.preservativo?rapporti prematrimoniali?insomma, non nascondiamoci dietro un dito, potremmo continuare all'infinito.e tutto ciò inficia in modo indegno il nobile operato di gente come tuo padre

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  8. Permettimi di dissentire su un punto: avere dubbi non vuol dire non avere fede, anzi. Per la mia esperienza ti posso dire che penso di avere fede proprio perché sono piena di dubbi. I dubbi sono un tarlo che ti costringe a verificare se quello che fai lo fai per te o per un Altro. Se quello che dici a parole è anche quello che senti nel cuore, se ami davvero gratuitamente (come tuo padre) o per un tornaconto.
    La chiesa, quella vera, è fatta di tutti gli uomini e le donne che insieme guardano a Dio, con tutti i limiti, le incertezze, i timori, gli errori che ogni essere umano si porta dentro. Ma siamo chiesa, pietre vive che insieme costruiscono qualcosa, nel bene e nel male.
    La Chiesa, quella con la C maiuscola, quella del magistero, per intenderci, spesso è distante dalla chiesa-umana.
    Credo però che ciascuno di noi abbia la responsabilità di richiamare l'attenzione su temi difficili e argomenti che pesano come croci sulle spalle delle persone.
    E' per questo che non mi sento "fuori" anche quando (spesso) dissento.
    Se hai voglia, fai un giro su questo sito www.antoniothellung.it. E' uno scrittore, mio carissimo amico, che ha affrontato molto bene l'argomento.
    Perdona la lunghezza... ma l'argomento mi prende.
    Elena

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  9. c'è una grandissima differenza tra senso religioso e religione ... nel tuo post l'hai espresso perfettamente
    tu e tuo papà vivete religiosamente, cioè andando oltre il proprio tornaconto
    non importa come chiamate il trascendente, ciò che importa è che amate gratuitamente

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  10. Mi fai sempre emozionare, anche a me quando ho letto la storia di tua mamma mi sono scesi i lacrimoni, so cos'è la sofferenza...
    Girerei le ultime parola che hai scritto, proprio sotto quel meraviglioso scialle: "che in cielo ci siano solo nuvole o chissà quale Dio, fare per gli altri è comunque
    qualcosa che salva prima te", ai nostri politici, specialmente a lui che però non capirebbe di cosa stiamo parlando, non potresti dire a tuo padre che "scenda in campo"?

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  11. Condivido in pieno ciò che scrivi, brava!
    Un abbraccio

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  12. Arrivi, sempre, e mi fai scappare più lascrime di quante ne voglio piangere.
    Sei speciale.
    Un abbraccio e tantissimi Auguri!
    m.

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  13. La prima parte del post potrei averla scritta io. Stessa identica esperienza... e sentire parlare tanto di condivisione e fratellanza da certe persone che hanno deciso d'ignorarti dopo aver notato una diminuita frequenza alla Messa ... fa uno strano effetto, diciamo.

    Poi ci sono le persone come tuo papà... e anche il mio. Sono loro che mi faranno stare sempre con un piede fuori, ma l'altro dentro la Chiesa, o almeno quella "che potrebbe essere, se...".

    Il tuo scialle è bellissimo e tu sei speciale.

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  14. Amica, ma quanto sei saggia?
    No va beh...lo sai che io la butto sempre sul cazzeggio, ma in realtà questo post mi commuove, forse perchè la mia visione coincide con la tua, forse perchè il tuo messaggio mi è arrivato così forte e chiaro da muovere qualcosa.
    Sei un donnino speciale.
    Valeria

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  15. Mi piace leggerti, scrivi delle cose fantastiche...la mia visione è un po' lontana dalla tua...spesso a causa di brutte esperienze vediamo solo ciò che non va...io credo che la Chiesa, quella vera, si trovi nelle persone come tuo padre...la santità la possiamo trovare nelle persone che ci sono accanto...
    ciao Grazia

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  16. Io passo di qui per augurarti buone feste!
    stasera spengo il pc per dedicarmi alla family e... alle abbuffate!!! ^_^

    tantissimi auguri
    bacioni eli

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  17. L'ultima frase è bellissima... e la condivido al 100%... nel frattempo... Buon Natale...

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