domenica 5 dicembre 2010

Dolci Tentazioni e Amare Sorprese.

 ovvero: post di indignazione.

Ieri io e Dodo, girovagando in quel di Trento ci siamo imbattuti in una libreria Einaudi Electa. Una libreria bellissima di quelle che scendi due gradini per entrare e ti trovi circondata da una massa di libri. Piccola e accogliente, con il classico odore di libro che nei multistore non trovi più. Una libreria di quelle in cui due spiantati come noi non dovrebbero mettere proprio piede, perché chiamano all'acquisto convulso e noi poco ci possiamo permettere.
Ma, complice il freddo, abbiamo fatto orecchie da mercante a tutti i nostri buoni propositi e abbiamo varcato la soglia. E ovviamente, abbiamo comprato.
Ma si, ma dai, è Natale, no non ci compriamo il regalo, sarà questo libro. vabbè ma sì, dai forse solo un pensierino. Ok. Facciamocelo incartare.
Da veri golosoni il nostro acquisto è stato un libro di Luca Montersino, famoso pasticciere televisivo, il cui titolo è un po' la nostra mission nella vita: Le dolci tentazioni.



La bellezza di questo libro sta soprattutto nelle spiegazioni della pasticceria di base con la rivisitazione anti-intolleranze subito dopo. Luca Montersino è famoso anche per quest'arte del togliere. Frolle senza zucchero, Torte senza burro, tiramisù senza glutine. Insomma davvero dolci tentazioni e nel viaggio di ritorno, in treno ce lo siamo guardati con la bava alla bocca dall'inizio alla fine commentando ad alta voce, immaginando di pasticciare, ma soprattutto di mangiarsi il risultato.
Epico il commento di mio fratello: "Ma si, proviamo e poi mal che vada, se sbagliamo, farò sparire le prove". La nostra vicina di posto stava rotolando giù dal sedile dal ridere.
Insomma tutto bellissimo, fino alla fine del libro quando notiamo la scritta:

Finito di stampare in Cina.

In Cina? In Cina? Ma! nooooooooooooooo!!
Per Tutatis, io ho comprato un libro Rizzoli!!!
Siamo stati truffati! Perché Perché Perché? Non ci sono abbastanza tipografie in Italia? Non sono abbastanza alti i vostri guadagni a libro finito?
Perché dovrei comprare un libro stampato in un paese che non garantisce neppure una minima tutela al lavoratore?
Perché dovrei volere un libro che non mi garantisce che non ci sia stato un bambino dietro alla macchina?
Quale inchiostro è stato utilizzato per questo libro? 
Sono state rispettate tutte le misure in merito a sicurezza sul lavoro e sicurezza ambientale?
Perché signori Rizzoli, avete permesso questo?
Perché governo di cortigiane e buffoni, permettete che una delle più storiche case editrici, faccia questo?
Non bastavano le borse stragriffate cucite da bambini denutriti in sudici scantinati sotto agli occhi di tutto il paese?
Non bastavano le lacrime di chi si è visto portar via il lavoro da concorrenti cinesi che, abbattendo i costi di lavoro (e come, ci chiediamo noi?) riesce a proporre lo stesso servizio a costo decisamente inferiore?
Non è bastata la solitudine di chi, denunciando i fatti, è stato boicottato da tutti e poi dimenticato?



Ancora non basta la disoccupazione in Italia?

Ancora non vi siete arricchiti abbastanza?
Devo richiedere che ci sia una filiera garantita anche sull'editoria?
Chiedo troppo a pretendere sui prodotti italiani un made in italy completo?
Insomma, io sarò anche totalmente intransigente e tutto il resto. Sarà che oltre a me penso, nonostante non abbia figli, a chi ci sarà dopo di me.
Sarà tutto quello che volete, ma queste dolci tentazioni mi lasceranno sempre l'amaro in bocca.

10 commenti:

  1. Temo che sulla filiera garantita tu abbia ragione...Non hai idea di quanti libri per bambini arrivano dalla Cina e se compri on-line nessuno te lo dice.

    BTW c'e` adesso il festival dei piccoli editori!!!

    RispondiElimina
  2. Quando faccio la spesa passo più tempo a leggere le etichette che a mettere roba nel carrello, anche perché due terzi di quello che mi serve è made in China, e rimane sullo scaffale... ma chissà quante volte compro senza sapere! Posso dire che è scandaloso?
    Elena

    RispondiElimina
  3. Guarda, con me sfondi una porta aperta...
    Ormai, si fa TUTTO in Cina (stampa). Tra non molto non ce la farà più nessuno...

    RispondiElimina
  4. Grazie per l'informazione, questa proprio non la sapevo!! La verità è che la crisi la pagano solo quelli che lavorano e che lo perdono e anche i consumatori, che si vedono rifilare dei "bidoni"!!!

    RispondiElimina
  5. Il commento di Elena potrei averlo scritto io: la mia spesa è diventata interminabile, a caccia di etichette più o meno nascoste... e quando si può,vado dal CONTADINO!!!

    RispondiElimina
  6. La gran parte delle case editrici italiane stampano all'estero da almeno 10/15 anni, prima nei paesi dell'est poi in cina. Fanno come le case di moda, stampano tutto tranne le copertine, incollano e scrivono "stampato in italia".
    Il made in italy no è garanzia di filiera nazionale: è valido anche se su un libro appiccichi un adesivo o un sol bottone su un vestito,l'importante è che tu lo faccia in italia, non importa se tutto il resto è fatto altrove.

    RispondiElimina
  7. é proprio per questo che sarebbe da chiedere la filiera garantita. Altro che made in Italy. Una scarpa italiana che sia fatta tutta in Italia, dalla tomaia alla stringa.
    O no?

    RispondiElimina
  8. Tanto per tornare sul tema bimbi (si fa quel che si puo`), ho prenotato una fascia/marsupio a filiera italiana...sperem! [aka mmamma]

    RispondiElimina
  9. caspita...in effetti credo che ormai quasi tutto venga fatto in cina, stare attenti è davvero difficile, ma non impossibile! bisogna solo boicottare, anche se molto spesso non ci pensi, soprattutto per i libri!

    RispondiElimina
  10. Magari con l'avvento degli ebook finirà anche questa pratica...cmq davvero, la stampa made in China mi mancava....

    RispondiElimina