venerdì 11 febbraio 2011

Sono di sinistra.

Perché sei di sinistra? ha chiesto ieri un amico. Perché non sono una berlusconiana e ne faccio un vanto. Perché mi indigno ogni volta che sento o vedo il nostro (per ora) presidente del consiglio aprire bocca.
Perché non ho mai votato Berlusconi, Bossi e Fini. Ma ho sempre esercitato il mio diritto di scegliere chi mi governa.
Sono di sinistra perché vorrei esercitare il diritto a decidere chi non deve più governarmi.

Poi ci ho pensato meglio durante la giornata, perché la domanda è ottima ed è uno spunto per riflettere ed implementare.
Scrivo di getto un po' di argomenti, come mi vengono in mente.

Sono di sinistra perché amo la costituzione del mio paese.
Amo leggere queste parole:
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Le rileggerei all'infinito, le scriverei sui muri. Se avessi la capacità le scriverei in una canzone.
Sono di sinistra perché credo fortemente alla laicità dello stato e nella libertà individuale di ognuno di praticare la propria religione nei limiti della legge e con gioia.
Sono di sinistra perché accolgo chi è diverso da me. Perché guardo inebetita chi mi dice: Quello è africano. Per me è una notizia senza significato.
Sono di sinistra perché le informazioni non me le danno, me le vado a cercare.
Sono di sinistra perché non trovo differenze tra me ed un omosessuale, ci accomuna l'amore per qualcun'altro, uomo o donna esso sia.
Sono di sinistra perché aborro ogni tipo di violenza fisica e psicologica.
Sono di sinistra perché continuo a credere alle parole di Rousseau:
La democrazia esiste laddove non cè nessuno cosi ricco da comprare un altro,e nessuno cosi povero da vendersi.
Sono di sinistra perché vedo che queste parole in Italia stanno perdendo di significato.
Sono di sinistra perché litigo con i miei clienti a cui voglio fare fattura. Faccio la figura della scema, della rincoglionita, della pazza. Pure per questo sono di sinistra.
Sono di sinistra perché voglio l'acqua pubblica.
Sono di sinistra perché mi indigno che, nel 2011, gli appalti siano ancora assegnati al massimo ribasso.
Sono di sinistra perché credo nell'importanza dell'istruzione pubblica. Perché voglio che il mio futuro sia ricco di bambini corretti, istruiti, preparati.
Sono di sinistra perché odio chi fa i propri interessi e dell'arricchimento ne fa un vanto.
Sono di sinistra perché non sono invidiosa di chi è più ricco di me, perchè credo ancora fortemente che tutti debbano avere le stesse possibilità, a parità di bravura.
Sono di sinistra perché mi schiero a lato di chi è più debole di me.
Sono di sinistra perché amo l'Italia unita e adoro poter andare in Puglia come una sorella italiana.
Sono sinistra perché rispetto i diritti che mi hanno dato i miei nonni, anche morendo per ciò in cui credevano.
Sono di sinistra perché sto con la magistratura e la giustizia.
Sono di sinistra perché credo che la legge sia uguale per tutti.
Sono di sinistra perché chi fa il furbo mi fa schifo.
Sono di sinistra perché non sto mai zitta, amo alzare il pugno sinistro, mi piacciono i girotondi e faccio resistenza.
Sono di sinistra perché spengo la televisione e accendo il cervello.
Sono di sinistra, e me ne vanto. E ne soffro anche perchè essere di sinistra non è certo la via più comoda che si possa intraprendere. Ma è quella che ho scelto io.

Nella mente:

16 commenti:

  1. Su Facebook e sul mio blog ho scelto di non fare politica, ma qui ti devo proprio rispondere: ho qualche anno più dite (circa 25?) ma sei il mio idolo, una boccata di aria fresca! Non sono nata comunista, ci sono diventata, e ne sono orgogliosa! Continua così, non cambiare!

    RispondiElimina
  2. io non so se sono esattamente di sinistra, ma sicuramente non mi riconosco in questa "repubblica delle banane"... però mi chiedo spesso se in questa sinistra ci sia la risposta alle mie domande

    e ti lascio un'altra canzone

    "non è tempo per noi" di Ligabue

    RispondiElimina
  3. mentre leggevo pensavo proprio a questa canzone di gaber.
    io direi che oggi parlare di destra e sinistra in italia tuttavia non ha più senso quindi non capisco la gente che dice "sei comunista" come fosse un'accusa infamante, grazie a B. che ha riempito tutto il suo popolino di idee sui presunti comunisti (gli stessi che mangiano i bambini suppongo) che vogliono eliminarlo. ma chi sono? dove sono?non esistono più.è difficile trovare qualcuno che sia realmente in grado di fare opposizione lì in mezzo..
    restano solo le nostre idee per il momento, quelle della gente come te e come me, che crede ancora in qualcosa.e intanto io domenica scendo in piazza a palermo per difendere la mia dignità di donna...e voi?

    RispondiElimina
  4. Stai a vedere che son di sinistra ;D
    Non ho mai avuto neppure io uno schieramento politico, ma tutto quello che hai elencato lo sento mio!

    RispondiElimina
  5. La prima cosa che devo dirti è
    scrivi benissimo e ti invidio un po'(nel senso buono del termine).
    Io non so scrivere affatto.
    La seconda è che tutto quello che hai scritto ce l'ho dentro da una vita perciò lo sento mio.
    Grazie per averlo scritto e condiviso.
    Ti abbraccio forte
    liliana

    RispondiElimina
  6. Anch'io sono di sinistra,
    ci sono nata perchè i miei lo sono. Lavoravo con mia madre alla festa de L'Unità e già a 12 anni sapevo che dovevo essere di sinistra perchè per me significava auspicare l'uguaglianza, la solidarietà, l'accoglienza e la libertà in opposizione al fascismo, alla legge del più forte. Lo rimango, nonostante la confusione di chi rappresenta la sinistra in questo Paese perchè continuo a credere negli stessi valori. Grazie per avermici fatto ripensare e per questo tuo grande post sincero e illuminante!

    RispondiElimina
  7. "Perché non sono una berlusconiana e ne faccio un vanto"

    Posso stringerti la mano????

    RispondiElimina
  8. Ci sono cose che fanno una persona essere di destra o sinistra, ma penso che sopratutto ci siano cose che fanno una persona seria e democratica rispetto al furbo o all'approfittatore..da quando ho dovuto decidere per chi votare mi sono sempre sentita di sinistra, e le tue frasi sono perfettamente quello che spero sia la sinistra, ma quello che spero di più è che ci siano idee che non rimangano solo a sinistra ma che valgano per ogni lato, e spero che le persone che invece si sentono di destra non lo siano solo perchè condividono delle idee di un anziano malato, con manie persecutorie e megalomane..Nella politica come nella religione mi sento in fondo agnostica, so che c'è qualcosa in cui credere, ma nessun rappresentante ancora mi ha convinto, e la politica italiana attuale mi ha di sicuro chiarito le idee su ciò in cui non voglio credere..grazie per il bel testo e chissà che non mi possa servire per rispondere a chi mi pone questa domanda! ciao!

    RispondiElimina
  9. Che belle le tue ragioni sul significato dell'essere di sinistra, Ciami! Aprono il cuore!
    Peccato che non tutti quelli che si professano di sinistra poi lo dimostrino. Parlo a ragion veduta. Prendi la famiglia di mio padre,che si professa di super-sinistra, super-attenta ai dettagli e "agli altri", per esempio. Ha sempre guardato dall'alto in basso mia madre. Perché? Perché suo padre aveva "la fabbrichetta". Poco importa che nessun fosse capace di mandarla avanti e sia stata chiusa da tempo, vendendo tutto per liquidare chi lì dentro ci lavorava. Mio nonno aveva la fabbrichetta, quindi mia madre era una capitalista sfruttatrice piena di soldi. Deciso così, per proprietà transitiva.
    Da parte mia, ho la tessera del PD. Però quando dico "sono di sinistra" ho paura che mi prendano tutti per la radical-chic che non sono. E mi faccio un punto d'onore, ogni mattina, di ascoltare tutto e tutti e di prenderli per quello che sono, senza etichette. Per assurdo, ascolto pure i berlusconiani (certo, poi mi sento male, ma questa è un'altra storia). E soprattutto, non mi faccio alcun problema nel criticare la mia parte politica quando mi sembra che stia sbagliando. Perché è questo che la storia della mia famiglia mi ha insegnato. Che l'abito non fa il monaco, e una tessera di partito ancor meno.

    Brava ancora!

    RispondiElimina
  10. ti ho letto stamattina senza riuscire a commentare perchè mi hai emozionata.Condivido tutto quello che hai scritto senza riserva alcuna;credo che molta parte di questo "essere di sinistra"sia dovuto alla nostra indole e a come siamo stati educati.
    La prima volta che ho avuto coscienza piena su" con chi volevo stare"ero una ragazzina facevo la seconda media,mi venne assegnato un tema su L'Odissea,una cosa tipo Descrivete una scena o forse un personaggio,non ricordo.Io il tema lo svolsi benissimo partendo per la tangente e scrivendo una tirata a favore di un servo zoppo e cieco maltrattato dai Proci;dovetti essere efficace: mi beccai un 5 per essere andata fuori tema e vollero parlare con mia mamma.Probabilmente mi considerarono una pericolosissima eversiva.Ovviamente non sapevo un bel nulla di politica ma avevo già deciso da che parte stare seguendo semplicemente la mia indole.Per me essere di sinistra è naturale come respirare,credo che il personale sia politica,che ogni nostra azione sia politica se poi chi fa politica come mestiere perde di vista questo è solo e sempre per soldi e per potere e mi fanno ribrezzo.Anche condividere le proprie cose,i sentimenti ciò che sappiamo e farlo con generosità con un blog è fare politica.
    Ti ringrazio moltissimo
    ciao

    RispondiElimina
  11. Brava Ciami, sottoscrivo tutto, essendo piu' vecchia di te ricordo con tanta nostalgia la sinistra di 40 anni fa, non perchè ero piu' giovane (è un altro discorso), perchè c'era piu' fermento, idee, giovani, ore passate a parlare del futuro che si voleva costruire migliore. Pareva che ci si fosse riusciti poi abbiamo cominciato la regressione, non bisognerebbe mai credere di essere arrivati..., si deve sempre difendere ciò che si è ottenuto, comunque si va avanti

    RispondiElimina
  12. Che boccata d'ossigeno!
    Condivido ogni singola definifizione del tuo (mio!) essere di sinistra...
    Condivido anche la tua "scomodita" in questo momento, in questo Paese...
    Allora...ora e sempre, Resistenza!
    Annarita

    RispondiElimina
  13. Cara Ciami, ti seguo con stima e simpatia e stavolta commento un po' fuori dal coro.

    Non ho mai votato a sinistra ma condivido quello che scrivi. Ho sempre emesso fatture, sempre, e non mi considero un'aliena per questo. Non sono una furba, anzi! Cerco di rispettare il prossimo, che sia uguale o diverso da me. Non credo più che la politica sia un servizio disinteressato per il bene comune. Non voterò più finchè ci sarà questa legge elettorale. Ho molti dubbi e mi stupisco che ci sia chi non ne ha, e divide il bene dal male in base alla categoria dell'appartenenza politica.
    Forse il messaggio di Gaber era questo.

    RispondiElimina
  14. E' sempre bello leggere i vostri commenti, che siate o non siate d'accordo con me. :)
    @Knitaly: penso che tu abbia ragione a pensare che Gaber volesse dare proprio quel messaggio.

    RispondiElimina
  15. Credo che ciò che hai scritto non voglia dire esser di sinistra. Ma vuol dire amare il proprio Paese, amare e rispettare gli altri anche quando diversi ed amare se stessi.
    Sono ideali così alti che vanno al di là di qualsiasi schieramento politico, ma che dovrebbero esser innati in ognuno di noi.
    Un caro saluto
    Mopo

    RispondiElimina
  16. Mi identifico in pieno in ciò che ha scritto "l'orso".
    Aggiungo una cosa in più: tramando il "peccato". Oggi mia figlia maggiore (15 anni a marzo) lavora già alla festa dell'Unità del paese.
    E fra poco anche la piccola (11 anni a marzo) lo farà.
    Ma soprattutto, sono orgogliosa della grande che è VOLUTA venire in manifestazione domenica 13, con la motivazione che non vuole che la gente creda che tutte le ragazzine sono sceme che pensano solo a entrare al grande fratello o a fare la velina.
    E poi la cosa che più mi rende felice e orgogliosa è vedere che le mie figlie hanno tanti amici che non sono scelti in base al ceto sociale, al lavoro dei genitori, alla fede o al colore della pelle, l'unico criterio con cui li scelgono è "mi sta simpatico" o "mi sta antipatico" punto.
    Anche io sono iscritta PD ma non esitop a criticare la mia parte politica se ritengo sbagli.
    Questo manca oggi a molti (troppi) italiani, il senso critico

    RispondiElimina