mercoledì 10 ottobre 2012

Sulla pelle viva

Quanto pesa un metro cubo d’acqua?
Un metro cubo d’acqua? Mille chili, una tonnellata. Una tonnellata va bene?
Le frane le misurano a metri cubi. Il metro cubo è l’unica cosa che resta fissa, perché poi la densità, il peso, cambiano. 


Il 9 ottobre 1963 dal monte Toc, dietro la diga del Vajont, si staccano tutti insieme 260 milioni di metri cubi di roccia.
Vuol dire quasi sei volte più della Valte
llina.

Vuol dire seicento volte più grande della frana della Val di Stava.
Duecentosessanta milioni di metri cubi di roccia cascano nel lago dietro alla diga e sollevano un’onda di cinquanta milioni di metri cubi. Di questi cinquanta milioni, solo la metà scavalca di là della diga, solo venticinque milioni di metri cubi d’acqua... Ma è più che sufficiente a spazzare via dalla faccia della terra cinque paesi: Longarone, Pirago, Rivalta, Villanova, Faè.
Duemila i morti.

Il racconto del Vajont - Marco Paolini
Un libro impressionante, per ricordarsi (o per chi come me non c'era, leggere) di una tragedia impressionante. Cinque paesi spazzati via, mille novecento vittime accertate, nel nome dell'indifferenza, delle urla non ascoltate di una valle che conosce le sue montange ma che è troppo poco importante per parlare.

Una tragedia nel nome dell'indifferenza (della quasi totalità) della cronaca, nell'indifferenza dei fatti ma soprattutto dell'indifferenza di uno stato che come al solito non è stato.

Un libricino di un'ottantina di pagine che apre una ferita profonda nell'anima.


Sulla pelle viva
Come si costruisce una catastrofe. Il caso del Vajont.
Di Tina Merlin


More about Sulla pelle viva letto per la sfida con mio fratello per la casella: Libro il cui titolo inizia per "s"

1 commento:

  1. Mi piace pensare che tragedie simili possano insegnarci qualcosa, purtroppo non ci riesco tanto.

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